FAV WAR VERSUS THE OBVIOUS.

FAV WAR VERSUS THE OBVIOUS.

Siamo pacifisti, ma non possiamo che condividere la guerra che Daniele Cima, grande art director e artista, combatte da 50 anni. Una guerra contro l’ovvio celebrata dal suo nuovo libro MY WAR VERSUS THE OBVIOUS, la raccolta del lavoro di una vita. In apertura la frase ETSI OMNES EGO NON la dice lunga sul carattere di Daniele, e non solo quello tipografico 🙂

La guerra di Daniele raccontata dalle bellissime parole di Toni Segarra (per niente ovvie, ovviamente).

La Terza Guerra Mondiale sarà una guerra di colori. Non ci sarà sangue, ma color rosso sangue. Non ci sarà fuoco, bensì giallo, arancione, viola, verde, malva… Non ci sarà fumo: brilleranno tutte le possibili sfumature di grigio. Non ci saranno bandiere, ma, in lontananza, vedremo i colori di tutte le bandiere esistenti, e gli infiniti colori di quelle che ancora non esistono. Le frontiere saranno cancellate dalle mappe. Passeremo con facilità dall’arte al graphic design, dalla pubblicità all’intrattenimento, dal cinema alla musica classica, dalla fotografia alla musica jazz… La polizia di frontiera impazzirà cercando di contenere le masse che non riconosceranno più queste assurde separazioni, e sperimenteranno la felicità di un mondo aperto e libero. Gli eserciti specializzati scompariranno per mancanza di volontari: nessuno vorrà più essere una cosa sola, svolgere un unico lavoro, vivere la stessa, monotona, vita. Ciò che si è sempre fatto non sarà ciò che faremo sempre. Un vecchio generale, con un megafono, griderà disperato: “non lo fate! Non è mai stato fatto prima, non fatelo, è pericoloso!”, ma nessuno lo ascolterà. Torneremo a guardare i bambini e impareremo da loro. Apriremo porte mai aperte, rimaste chiuse solo perché ce lo avevano ordinato. Usciremo dalle nostre case dalle finestre. I calciatori smetteranno di parlare, poiché ci accorgeremo che dicono sempre la stessa cosa. Anche loro se ne renderanno conto, e taceranno, non sapendo più cosa dire. Il silenzio dilagherà sulla terra, perché non ci sarà bisogno di ripetere continuamente ciò che già sappiamo. Da questo silenzio, si alzeranno i suoni del mondo, suoni che non ascoltavamo da molto tempo. Non avremo più paura. Non ci nasconderemo dentro alla spessa armatura dell’inutile. E là in alto, sulla sommità della collina, Daniele Cima, che osserva tutto, tranquillo, sorriderà. Questo libro è una dichiarazione di guerra. (Traduzione dallo spagnolo di Federica Villareale).