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Processo al nipote di Gianni Rodari, altro che la grammatica non va più

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favolealtelefonoGiudice: Imputato, alzatevi! Come vi chiamate?

Imputato: Rossi Alberto, nipote di Rossi Pio.

Giudice: Conosco il signor Rossi Pio: ottima persona sotto tutti i punti di vista. Di che cosa siete accusato?

Imputato: Per l’appunto, signor giudice, l’imputato è accusato di aver offeso gravemente suo zio. Si figuri che in un tema in classe ha scritto: “Lo zio è il padre dei vizi”!

Lo zio: Capisce? E non sono nemmeno sposato!

Pubblico Ministero: I testimoni sono tutti concordi: il signor zio è un modello di virtù. Non beve, non fuma, non esce la sera, non gioca al totocalcio, non consuma i tacchi delle scarpe, non si asciuga i piedi nell’asciugamano delle mani, non prende il sale con le dita, non mette le dita nel naso, non ficca il naso negli affari altrui.

Giudice: E’ vero tutto questo? Imputato, rispondete.

Imputato: E’ verissimo signor Giudice.

Giudice: E voi avete osato calunniare vostro zio? Avete osato scrivere nel vostro tema che questo cittadino esemplare è, nientemeno, il padre dell’invidia, dell’avarizia, della gola, dell’ira, e chissà di quali altri terribili e viziosissimi teddy-boys?

Imputato: Ma signor Giudice, è stata tutta colpa di un apostrofo.

Giudice: Quale apostrofo? Io qui non vedo apostrofi.

Imputato: Appunto. Si tratta di un apostrofo mancante.

Giudice: Capisco, si è dato alla macchia. Diventerà un bandito da strada.

Avvocato difensore: Signor Giudice, l’imputato Rossi Alberto aveva intenzione di scrivere “l’ozio è il padre dei vizi”. Ma l’apostrofo, forse consigliato dai cattivi compagni, è fuggito dalla penna.

Lo zio: Sì, signor Giudice, sono convinto anch’io che mio nipote, in fondo, è un bravo ragazzo.

Giudice: Un bravo ragazzo? Dica piuttosto che si merita la galera.

Lo zio: Capisco, signor Giudice. Ma mi dispiacerebbe molto vederlo finire dentro. Vede, avevo fatto dei progetti sul suo conto. Io sono titolare di un avviato negozio di elettrodomestici. Vendo a rate, faccio ottimi sconti alla clientela.

Giudice: Lasciamo perdere gli elettrodomestici.

Lo zio: Ecco, io avevo intenzione di assumere mio nipote in qualità di commesso, appena finite le scuole. Io non ho figli miei, se non aiuto Albertino, chi dovrei aiutare?

Giudice (commesso): Lei è proprio una persona di buon cuore. Faremo come dice lei. Imputato, avete sentito?

Imputato: Sì, signor Giudice.

Giudice: Cercherete di rintracciare l’apostrofo fuggitivo e di convincerlo a rientrare anche lui sulla retta via?

Imputato: Lo prometto, signor Giudice.

Giudice: Va bene, per questa volta siete perdonato.

(Zio e nipote si abbracciano. Anzi: s’abbracciano, con l’apostrofo.)

Grande Gianni, altro che la grammatica non va più.