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Guido Notari, l'ultima voce.

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notari“L’ultima voce” è il documentario di Enrico Menduni su Guido Notari, la mitica voce della Settimana Incom e dell’Istituto Luce. Aveva quarant’anni Notari quando fu notato per il suo particolare timbro vocale, era responsabile dell’Ufficio Pubblicità alla Rinascente ma non gli sembrò vero nel 1931 trasferirsi al giornale radio. Profilo apollineo e fisico slanciato, il suo arrivo alla radio segnò una svolta importantissima, quella della virilizzazione delle voci radiofoniche. Prima di lui la radio era “la radia”, come la chiamava Marinetti: le notizie venivano lette solo da annunciatrici donne, e questo a Mussolini dovette apparire intollerabile. In un mondo che scopriva il sonoro, poteva il regime più maschio del mondo avere una voce femminile? Notari capitò nel posto giusto al momento giusto, anche per una qualità che certo non sfuggì ai suoi superiori: la sua voce spicca per la capacità di adattarsi a tutte le circostante, tragiche o festose. La sua timbrica e il suo ritmo hanno un sottofondo anonimo che è prezioso per le esigenze della propaganda, la sua voce è plastilina di suoni nelle dita dei gerarchi. Nel 1935 l’Italia dichiara guerra all’Etiopia. Serve un rullo di notizie tambureggiante, una voce che partecipi agli eventi bellici con gravità ed emozione. Notari viene chiamato alla direzione centrale del giornale radio. Le guerre sono ribalte preziose, lo sarà presto anche la campagna militare in Spagna, contrassegnata dal vibrante sdegno di Notari per la “ferocia dei rossi”. Al confronto della sua, la voce degli altri speaker scompare. Se ne accorge Luigi Freddi, il potente direttore della cinematografia che la impone sia nei cinegiornali dell’Istituto Luce sia nei documentari della nascente Incom: nel giro di pochi mesi Notari diventa ubiquo, la sua voce risuona nelle piazze d’Italia, al cinema e in casa. È sua la cronaca radiofonica che ossessiona Mastroianni e la Loren in “Una giornata particolare”, è il 6 maggio del 1938, la capitale si veste a festa per la visita di Hitler e naturalmente è Notari l’annunciatore prescelto. Ettore Scola quasi lo promuove a terzo protagonista. “Allora questo è un vostro collega “, dice la Loren a Mastroianni, che è uno speaker gay. “Sì, è Notari”, risponde l’attore. “Ma lui è bravo, non gli scappa mai da ridere.”