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Nell’estate del 1934 l’aspirante scrittore Arnold Samuelson, 22 anni, incontrò in Florida il suo idolo Ernest Hemingway. Folgorato da un racconto, il giovane era partito dal Minnesota per raggiungere lo scrittore con l’obiettivo di chiedergli come realizzare il suo sogno. Hemingway, all’inizio reticente, si lasciò poi intenerire da quel ragazzo sfrontato e, tra i vari suggerimenti, compilò appositamente per lui una lista di 16 libri da leggere. “Evita gli scrittori contemporanei che non hanno nulla da insegnare – gli disse – e concentrati solo su quelli morti che hanno colto lo spirito del tempo”. La lista, contenuta nel libro “With Hemingway: a year in the Key West and Cuba”, è questa qua: “The Blue Hotel” di Stephen Crane, 2. “The Open Boat” di Stephen Crane, 3. “Madame Bovary” di Gustave Flaubert, 4. “Gente di Dublino” di James Joyce, 5. “Il Rosso e il nero” di Stendhal, 6. “Schiavo d’amore” di Somerset Maugham, 7. “Anna Karenina” di Leo Tolstoj, 8. “Guerra e pace” di Leo Tolstoj, 9. “Buddenbrooks” di Thomas Mann, 10. “Hail and Farewell” di George Moore, 11. “I fratelli Karamazov” di Fyodor Dostoevskij, 12. “The Oxford Book of English Verse” a cura di Arthur Quiller-Couch, 13. “La stanza enorme” di E.E. Cummings, 14. “Cime tempestose” di Emily Bronte, 15. “Far Away and Long Ago” di W.H.Hudson, 16. “L’americano” di Henry James.