FAV METÀ VERSO.

FAV METÀ VERSO.

È arrivato il momento di adottare un nuovo brand aziendale che rappresenti olisticamente tutto quello che facciamo. Per riflettere ciò che siamo e quello che speriamo di costruire. Sono fiero di annunciare che, da oggi, la nostra azienda si chiamerà Meta.

Così Mark Zuckerberg ha annunciato il nuovo nome di Facebook, lanciando la creazione (e conseguente colonizzazione) del Metaverso, un universo oltre i confini della realtà conosciuta, una nuova interazione sociale sempre più coinvolgente fra persone che non sono nello stesso luogo fisico, un mondo online immerso nell’offline, e viceversa. 

Nel romanzo postcyberpunk “Snow Crash”, il Metaverso era una realtà virtuale 3D sovrapposta e integrata con il mondo fisico in cui le persone si muovevano attraverso i propri avatar, rappresentazioni fedeli e tridimensionali di sé, praticamente dei quasi gemelli digitali. 

Grazie a Zuckerberg, indossando dei visori di realtà virtuale, potremo ritrovarci con i nostri amici, anche loro sotto forma di avatar, in ambienti interamente ricostruiti virtualmente, oppure in una realtà mista, metà vera e metà virtuale, in cui elementi digitali si sovrapporranno al mondo fisico. 

Saremo metà uomini e donne di carne e metà identità virtuali, avremo il dono dell’ubiquità a metà (o meta). Potremo comprare libri, case, scarpe, anche andare dal parrucchiere (che speriamo non ci rovinerà come quello di Second Life), al mare, o a berci una birra. Sì, ma una volta che la birra virtuale ce la verseranno sul bancone reale, e la berremo un po’ virtualmente e un po’ realmente con i nostri amici virtuali e veri, il piacere che proveremo sarà intero, o resterà a metà?