fav caldo.

Bruno Martino odiava l'estate. Noi l'amiamo.

fav caldo.

45giriBruno Martino cantava “Odio l’estate”. Poi, dopo l’interpretazione ironica e dissacrante di un altro grande jazzista italiano, Lelio Luttazzi, che la trasformò in “Odio le statue”, il titolo venne cambiato in “Estate”. Col tempo la canzone è entrata a far parte del repertorio di numerosi interpreti. Tra le cover, indimenticabile l’interpretazione di Joao Gilberto (nel video); ma belle anche quelle di Shirley Horn, Jon Hendricks, Toots Thielemans, Chet Baker, Michael Petrucciani, Chris Botti, Sergio Cammariere e Irene Grandi. Al brano e al suo autore è dedicato il libro Odio l’estate, scritto dalla giornalista musicale Paola De Simone, pubblicato nel luglio 2010 a dieci anni dalla scomparsa di Bruno Martino dalla Donzelli editore. Noi però l’estate, con le sue serrande abbassate, le pinete profumate, le righe delle imposte disegnate sui muri di calce, gli amori che ti sciolgono come il gelato che non viene leccato, e soprattutto le cicale, con quella loro vocina caparbia e ostinata, l’amiamo.

Odio l’estate (di Bruno Martino e Bruno Brighetti)

Estate,

sei calda come i baci che ho perduto,
sei piena di un amore che è passato,
che il cuore mio vorrebbe cancellar.

Odio l’estate,
il sole che ogni giorno ci donava,
gli splendidi tramonti che creava,
adesso brucia solo con furor.

Tornerà un altro inverno,
cadranno mille pètali di rose,
la neve coprirà tutte le cose
e il cuore un po’ di pace troverà.

Odio l’estate,
che ha dato il suo profumo ad ogni fiore,
l’estate che ha creato il nostro amore
per farmi poi morire di dolor.

Odio l’estate.
Odio l’estate.

Tornerà un altro inverno,
cadranno mille pètali di rose,
la neve coprirà tutte le cose
e il cuore un po’ di pace troverà.

Odio l’estate,
che ha dato il suo profumo ad ogni fiore,
l’estate che ha creato il nostro amore
per farmi poi morire di dolor.
Odio l’estate.
Odio l’estate.