fav carta e penna.

Una piccola lettera dal fronte della grande guerra.

fav carta e penna.

lettere

Un giovane soldato scrive dal fronte alla moglie lontana. Tenera e struggente, forte e ingenua, pura e sgrammaticata, la sua scrittura ci riporta in un mondo lontanissimo ma in fondo sempre vicino: la guerra era grande, noi uomini siamo rimasti piccoli.

9 settembre 1916.

Carissima molie,

ti scrivo cueste due righe dandoti mie notizie al presente mi trovo in buona salute e così spero di te e della nostra bambina. Cara mia ti fo noto al presente mi ritrovo di nuovo in prima linea pero al quanto pare lordire di fare una cualche avansata non cè al cuanto parere vero che bisogna sempre stare in guardia tanto di giorno quanto di notte ma già siè tanto abituati a non dormire, che non si può imaginare ti dico la verità che se potessimi mettermini in un letto son sicuro di non sveliarmi più.

Ma fra di me tengo una cosa che non dimenticherò più giorni indietro proprio a me e sei de miei compagni mie toccato andare a fucilare uno della nostra compagnia devi sapere che cuesto cui cuando eravamo sul Podigara, si era lontanato dalla compagnia due volte proprio in cuei giorni che bisognava avansare poverino si vede che non aveva proprio coraggio, e per cuesto a avuto la fucilazione al petto lanno fatto sedere su di una pietra e la è bisognato spararci perforsa perché di dietro di noi cera la mitragliatrice e poi siè comandati non bisogna rifiutarsi ma per cuesto sono molto dispiaciuto ben che ne o visti di morti ma così mi a fatto senso e l’età di trentaquattro anni pero non a molie ne genitori, altro che una sorella bisogna essere anche asasini e potrò venire a casa ti raconterò tutto tu non ti devi disturbare riguardo a cueste cose stai trancuilla e vedrai che Dio mi aiuterà sempre nei brutti momenti della lontanansa.

Non o altro da dirti di nuovo io sto bene e cosi spero di te e della nostra fanciulla. Son molto contento perché mi dai buone informazioni e che mi somiglia a me. Cuanto desidererei vederla e baciarla non la lascierei più ma come si può ci vuol pasiensa, ora danno le license chissà che avenga anche per me cuel giorno di potervi baciare.

Giovanni Molinari da Lonato, soldato.