FAV BURNOUT.

FAV BURNOUT.

DALLA PAROLA DI FRANCESCO MUZZOPAPPA AI FEDELI LETTORI.

“Santa Maria esce oggi.
Mentre il mondo cade a pezzi, diceva il poeta, ho provato a raccontare lo sfacelo che ci circonda sfruttando il punto di vista puro e disincantato di una signora mite che apparentemente ha sessant’anni, ma in realtà ne ha miliardi.
Lei si chiama Maria, è la Morte e lavora tra noi in maniera discreta, silenziosa, evitando il genere umano per non agire secondo personalismi.
Quando il suo lavoro la porta allo sbrocco (in attesa che l’inps le riconosca ere geologiche di contributi) commette l’errore di mescolarsi alla gente comune: un gruppo di preghiera, una migliore amica e addirittura un amore. E qui le precipita addosso tutto il nostro presente, il decadimento sociale, la piaga dei menu col QR code, le guerre, le aziende che ci detestano a tal punto da farci parlare solo con voci sintetiche, l’urgente bisogno di logopedisti nella musica italiana e anche un po’ di social, con mollica o senza.
E Maria cosa fa, quando si rende conto di ciò che stiamo diventando?
Ah, saperlo.
Quando ho cominciato a scrivere il romanzo mi sono lasciato sfuggire un sospriro di disperazione. L’impresa pareva seconda solo alla costruzione del ponte di Brooklyn, ma ci ho messo tanto, tantissimo impegno e quando ho deposto la mia penna d’oca ho capito che il romanzo aveva proprio la forma che intendevo dargli, con delle venature guareschiane, un racconto corale della provincia italiana. Un libro denso, nonostante sia ferocemente, incontenibilmente, inarrestabilmente umoristico.
E in quel “nonostante” c’è tutto il mio lavoro.
Ringrazio Michela Gallio, guida solida e protettiva che mi ha voluto e sostenuto con così tanta forza.
Ringrazio Loredana Rotundo, la mia granitica certezza.
E ringrazio chiunque voglia entrare in questa nuova storia che mi ha tenuto sveglio per lunghi mesi, mentre il resto del mondo guardava le lezioni televisive dell’istituto Nettuno.”